In Cina si prevedono innalzamenti dell’età pensionabile. Anche da loro le entrate dei fondi-pensioni nel 2035 sarà azzerato: l’aspettativa di vita sale troppo. Sembra che anche da loro la gente non fa figli per il bene dello Stato. Anche perché la maggior parte del lavoro produttivo è inquinante e “si deve” salvare il pianeta che non è uno slogan.
In Italia “mancano 4 lavoratori su 10 (e sono 15 mld di Pil, mentre crescono le disuguaglianze a causa della frammentazione della contrattualità e perché le imprese non vogliono aumentare gli stipendi e gli stessi lavoratori apprezzano gli incentivi e i benefit su cui le aziende largheggiano.
Ma produrre rifiuti industriali da scaricare negli oceani e consumare oltre misura serve all’umanità?
Intanto cresce la produzione bellica: riarmarci per alleggerire il peso della terra come pensavano i pessimisti antichi?
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La questione dei “balneari” diventa ridicola, oltre ad essere dannosa. Il potere della mafia romagnola riguarda, estendendo alle altre spiagge la vertenza, riguarda una corporazione di 20.000 persone al massimo. Pagano in un giorno d’estate le tasse di rendimenti d’ora: sono una lobby elettorale modesta. Mentre la minaccia della sanzione europea è concreta e la pagheremo salata tutti.
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Quanto alle lobbies: ormai tutti sappiamo che anche la più innocente delle nomine, a partire dalle presentazioni di candidature alle elezioni, vengono sostenute (tranne cantanti, campioni del pallone e influencer, nessuno conosce personalità politiche “nuove”) da professionisti e, come in passato, da gruppi di interesse, che sono state la P2 o gli amici di Bannon. Siccome il fenomeno non è stato stoppato nella prima Repubblica e tenendo conto che la politica non farà più concorrenza allo sport, occorre, senza rassegnarsi, prendere atto e regolare il fenomeno per legge. Da anni il problema si pone, qualcosa si cerca di fare, ma anche oggi il governo ha chiesto in Commissione Affari Costituzionali, un’indagine conoscitiva per costruire la norma. Ancora un ritardo.
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La commemorazione del 24 febbraio: Papa Francesco, seduto con 250 profughi, in ultima fila, con un bimbo ucraino che ha il padre prigioniero dei russi. C’è anche il regista Afineevsky a guardare il documentario Freedom on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom. Poi interviene “Oggi è un anno di questa guerra. Guardiamo all’Ucraina, preghiamo per l’Ucraina e apriamo il nostro cuore al dolore. Non vergogniamoci di soffrire e di piangere, perché una guerra è la distruzione, una guerra ci diminuisce sempre. Che Dio ci faccia comprendere questo. Quando Dio ha fatto l’uomo, ha detto di prendere la terra, farla crescere, farla bella. Lo spirito della guerra è il contrario: distruggere, distruggere, non lasciar crescere, distruggere tutti, uomini, donne, bambini, anziani, tutti… Let us pray”.
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Il Giappone ha programmato il rilascio in oceano delle acque contaminate dodici anni fa a Fukushima.
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«La noia —Zibaldone, 68—è in qualche modo il più sublime dei sentimenti umani… il non poter essere soddisfatto da alcuna cosa terrena, né, per dir così, dalla terra intera; considerare l’ampiezza inestimabile dellospazio, il numero e la mole ma-ravigliosa dei mondi, e trovare che tutto è poco e piccino alla capacità dell’animo proprio…Immaginarsi il numero dei mondi infiniti e l’universo infinito, e sentire che l’animo e il desiderio nostro sarebbe ancora più grande che sì fatto universo; e sempre accusare le cose d’insufficienza e di nullità, e patire mancamento e vòto, e però noia, pare a me il maggior segno di grandezza e dinobiltà, che si vegga della natura umana»
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LA VIGNETTA In casa Pd deve avere impressionato che Giorgia Meloni voglia essere chiamata il presidente. E’ uscito (Repubblica 6 marzo) Ora e sempre Desinenza: segretaria la Schlein, mica come la Camusso che fu sempre segretario perché sapeva che la sinistra associa l’autorità al ruolo del comando: bisogna saper fare la guerra, anche se poi al tavolo della trattativa ci arrivi comunque e lì non vince il più forte. Per ora potrebbero fare di meglio: sono anni che non cercano l’alleanza con le donne. E perdono.
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