Al top sempre Mattarella: celebrando i 150 anni dalla morte del Manxzoni. Tra l’altro il Presidente dice: 1) “Manzoni voleva un’Italia unita e non staterelli. Non c’è differenza tra l’uomo delle Alpi e Palermo” (è l’autonomia differenziata); 2) “A proposito del Risorgimento si cita spesso la triade Dio, patria Famiglia, ma Manzoni non ha mai rinnegato i valori della rivoluzione francese, insistendo soprattutto sulla fraternità”; 3) “in Manzoni è la persona, non l’etnia ad avere diritto alla protezione”. Infine: “la Costituzione vieta nefaste concezioni di supremazia basata su razza, su appartenenza e in definitiva sulla sopraffazione”. Varie: Manzoni “popolare non populista”; critica “il nazionalismo esasperato”; “invece di guardare i sondaggi bisogna costruire delle politiche”. E, infine, “il potere non compiaccia le folle anonime”.

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L’ufficio “bilancio” è un servizio parlamentare prezioso perché il bilancio è, se dobbiamo – e dobbiamo – “fare i conti” secondo la legge e i parlamentari non sono economisti. Va preso sul serio e se dice che l’autonomia differenziata” non va, significa che Meloni non piò compiacere la Lega. Parentesi: ma l’idea di scorporare era venuta quando piacque riformare il Titolo Quinto.

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Guerra. Si fa sul serio. La Nato ha ripreso – dopo l’Afganistan e i Balcani – le esercitazioni sul campo a Capo Teulada: mezzi corazzati, carri armati da 60 ton, i Leopard, Tiger, elicotteri, sensori, electronic warfare, droni e perfino bombe a mano. 500mezzi, 2.200 militari dei paesi europei. Cagliari protesta. Protestava anche 30 anni fa: prestavamo la Sardegna anche per le esercitazioni aeree dell’esercito svizzero. Le antiche servitù militari….

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La politica preventiva: il caso Khasoggi è terribile come quello di Giulio Regeni in Egitto. La Pontificia Accademia per la Vita e l’Abu Dhabi Forum for Peace, rappresentati rispettivamente da monsignor Vincenzo Paglia e dallo Sheik Al Mahfoudh Bin Bayyad, hanno firmato questa mattina, 23 maggio, ad Abu Dhabi un Memorandum di collaborazione sui temi etici, per affrontare in modo collaborativo le questioni etiche che emergono in questo mondo, in particolare nella ricerca scientifica e nello sviluppo di nuove tecnologie”. Dal comunicato: “La collaborazione si basa sul riconoscimento reciproco che le scienze e le tecnologie devono servire l’umanità senza compromettere la dignità umana e l’armonia sociale. Particolare attenzione sarà data alle questioni etiche legate allo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale”, prosegue la nota. “I partner si impegnano a promuovere un dialogo continuo che integri le prospettive della tecnologia, dell’etica, della filosofia e della teologia, riconoscendo l’impatto della ricerca scientifica su vari aspetti della vita umana”. La Santa Sede fa politica di prevenzione.

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Vera, la figlia di Anna Polikuovskaja – a proposito, non è che abbiamo fatto molto ai tempi della Cecenia e nemmeno per l’assassinio di Anna – è la dimostrazione di come il tempo che passa estranei la conoscenza dei fatti lontani nei giovani. Se il 9 maggio la Russia (di Putin, ma non solo) celebra la vittorio del popolo sovietico sul nazifascismo, Vera dice che non le riesce di definirla una “festa”. La Russia applica da sempre il patriottismo nell’educazione ed è inutile che si dispiaccia dell’entusiasmo con cui i genitori guardano i loro bambini in divisa da soldati e ufficiali: anche noi li portiamo il 4 novembre a vedere i carri armati….ma lei rischia di far parte di quelli che Putin chiama i filonazisti.

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Il Pci di Sibilla Aleramo: la scrittrice che nel 1946 si era appena iscritta al Pci, descrive che era come se fosse penetrata in un’altra zona del mondo, avesse acquistato un’altra famiglia, più grande, di cui incontra ogni giorno nuovi componenti, tutti cari…ci si dà subito del tu ….formiamo malgrado tutte le diversità, qualcosa di compatto, di straordinariamente omogeneo …questa sensazione che ci fa tornare sulle labbra quel sorriso di contentezza quando ci si saluta.. . Assicuro che era così. Alla base, non in direzione, dove avrebbero fatto fuori Berlinguer se non fosse morto prima.

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La pena di morte. Nel 2022 si sono registrate in tutto il mondo 883 esecuzioni di condanne a morte + 53% rispetto all’anno precedete, il numero di vittime in assoluto più alto dal 2017. Preoccupa l’aumento in Medio Oriente. Cina, CoreaN e Vietnam non rendono noti i dati. Il 90% delle esecuzioni registrate da Amnesty: 576 in Iran (erano 314 nel 2021) e 196 in Arabia Saudita, contro 65. Preoccupa l’aumento negli Stati Uniti, da 11 a 18. In cinque Paesi sono riprese le esecuzioni: Afghanistan, Kuwait, Myanmar, Palestina e Singapore.
Il rapporto ricorda che la pena di morte è stata abolita in più della metà delle Nazioni del mondo: 112 totalmente abolizioniste, 23 abolizioniste di fatto perché non eseguono condanne da almeno dieci anni. Totale 144 Stati hanno abolito la pena di morte nella legge o nella prassi; 55 Paesi la mantengono in vigore, ma la esegue solo un terzo. Sei Paesi l’hanno abolita: Kazakistan, Papua Nuova Guinea, Sierra Leone e RepubblicaCentrafricana per tutti i reati, mentre Guinea Equatoriale e Zambia solo per i reati ordinari. I reati puniti: l’omicidio, altri per terrorismo o contro l’ordine costituito, per apostasia o reati a sfondo religioso. In alcuni ordinamenti anche per reati comuni come il traffico di droga.
“Anno da dimenticare ma speranza viene dall’Africa, dove solo due Paesi hanno eseguito condanne”, commenta Riccardo Noury.

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Depenalizzare l’abuso d’ufficio: troppi i casi di sindaci accusati di reati e ritenuti ingiustamente corrotti, mentre risolvevano problemi, p. es., di conflittualità di leggi (come decidere tra il costo inferiore di un appalto quando presumeva l’infiltrazione mafiosa). Bene ha fatto Calenda a presentare una proproste per regolare la depenalizzazione.

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Gli imballaggi secondo l’Europa: Si è preferito il riuso, non il riciclo: Anche un alieno capisce che il riciclo produce effetti positiv, il riuso è affidato alla gente ed è molto parziale: quello che è riutilizzabile è relativamente poco. Prodi ci ha scritto un pezzo sul Messaggero.

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Anche gli svizzeri vanno poco lontano: prima della nostra alluvione avevano fatto un referendum sulla priorità di dare all’economia il carattere “verde”: votazione a grande maggioranza negativa. Perché non si dice che è un grande business e nuova occupazione?

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Nuove tecnologie. Titolo di Repubblica “L’allarme del guru: il settore va regolato come le armi nucleari”.

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Giancarla Codrignani

Giancarla Codrignani è docente e giornalista. Si è sempre interessata di analisi politica. Esperta di problemi internazionali e di conflitti, è stata per tre legislature, nel gruppo storico della Sinistra Indipendente, parlamentare della Repubblica, impegnando la sua competenza nelle scelte politiche pacifiste e – laicamente – di area cattolica. Ha partecipato al movimento femminista e ha continuato ad essere coinvolta nelle problematiche di genere nell’amministrazione di Bologna e nell’Associazione Orlando. Scrive su Noi Donne e pubblica saggi e interventi politici su giornali e riviste anche on-line.